COMPAGNIA KAOS
FABULAFFABULA

Il Laboratorio FABULAFFABULA, proposto in due modalità da scegliere, è interamente dedicato al lavoro sulla “fiaba”, le sue origini e sul significato che oggi rimane della fiaba in ognuno di noi. Includendo la narrazione, le filastrocche e le leggende metropolitane.
Le fiabe sono state tramandate a voce di generazione in generazione per lunghi secoli e chi narrava le fiabe spesso le modificava o mescolava gli episodi di una fiaba con quelli di un'altra, dando a volte origine ad un'altra fiaba. Esse hanno un’origine popolare: descrivono la vita della povera gente, le sue credenze, le sue paure, il suo modo di immaginarsi i Re e i potenti e venivano raccontate da contadini, pescatori, pastori emontanari attorno al focolare, nelle aie o nelle stalle; non erano considerate, come ora, solamente racconti per bambini, ma rappresentavano un divertimento anche per gli adulti ed avevano grande importanza per la vita della comunità. (Propp)
foto @Pietro Annicchiarico
I docenti Emanuela Ponzano e Massimo Zordan propongono due modalità diverse di laboratorio:
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Workshop Fabulaffabula attraverso H.C. Andersen e i fratelli Grimm rivolto principalmente a gruppi di attori professionisti o amatoriali senza limite di età.
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Workshop Fabulaffabula attraverso Esopo e Dario Fo rivolto a tutti senza limite di età che abbiano o meno una preparazione teatrale.
TEMATICHE DI STUDIO:
Le fiabe non sono solo favole perchè raccontano aspetti del reale, con una veste di storiella apparentemente puerile . I due Workshop puntano al lavoro dell’attore sulla propria immaginazione e la riscrittura personale delle fiabe che si scelgono o che si ricordano . Il filo rossso è la narrazione , l’emozione e l'OMBRA , le nostre ombre, le nostre paure, quelle della società, quelle del passato e del futuro. Tra ricordi e sonno, i sogni permettono di farle riemergere.
Tali esercitazioni prenderanno in considerazione :
- L’analisi approfondita della fiaba scelta
- L’utilizzo del ritmo, della musicalità nella ricerca espressiva orale della narrazione
- L’Affabulazione del racconto, la persuasione e la concentrazione.
- Il lavoro scenico dell’interprete sul proprio inconscio attraverso il movimento e la musica
- La traduzione scenica del passaggio dal reale al fantastico tramite improvvisazioni
- La narrazione emotiva attraverso melodie, aneddoti, immagini e oggetti per far nascere il racconto e la sua trama narrativa.
- Il lavoro sul proprio Mostro dal latino Monstrum: prodigio, un oggetto che generameraviglia , comicità ma anche sconcerto e paura. Lavoro sulla propria maschera.
-La riscoperta del patrimonio familiare personale e “regionale” attraverso le filastrocche ele leggende metropolitane e saperle raccontare permettendo l’ascolto.
-Training fisico e vocale
-Dimostrazione finale del lavoro con pubblico (in accordo con gli allievi e l’organizzazione)