COMPAGNIA KAOS

ANDERSEN 2014
FIABE CHE NON SONO FAVOLE
Ideazione e Regia di Emanuela Ponzano
Testi tratti dalle fiabe di Hans Christian Andersen
di Serena Grandicelli, Matteo Festa
e la linea drammaturgica di Emanuela Ponzano
con Graziano Piazza
e con Alberto Caramel, Emanuela Ponzano,
Yamila Suarez, Davis Tagliaferro, Yavan Wolde
musiche Teho Teardo
disegno luci Cesare Lavezzoli
scene Paki Meduri costruzione scene Claudio Petrucci
costumi Marco Calandra
assistente alla regia Ester Tatangelo
marionette Ivan Franek e Antonia D’Amore
tecnico luci Samuele Ravenna
organizzatrice Annalisa Siciliano
produzione KAOS
C'erano una volta le fiabe.
Piccoli e poetici specchi della società che allietavano i lettori e gli ascoltatori. Oggi basta sfogliare la realtà per scoprire che le fiabe sono ovunque. Tra violenza, crudeltà e poesia "Quali sono le nostre fiabe oggi?"
Leggende Metropolitane, fiabe crudeli, filastrocche e ninnananne. Le fiabe rimangono oggi il nostro patrimonio comunicativo più antico e non sono solo favole… Usiamole come metafora del presente, lasciamo loro il compito di parafrasare la realtà.
Il “brutto anatroccolo", "Le scarpette rosse”, "La piccola fiammiferaia", “I vestiti nuovi dell’ Imperatore”,“Il soldatino di Stagno”, “La sirenetta”, “Il Burattinaio”, “L’ombra”... Tramandate di generazione in generazione, le fiabe di Hans Christian Andersen sono storie vere e inventate di uomini, cose e animali, che hanno un'impronta indefinibile di ironia e ingenua finezza popolana. Un mondo spesso spietato, a volte generoso che esprime le paure, le speranze, le difficoltà della vita. Cosa ci lasciano queste fiabe e perché non riusciamo a scordarle?
Tra critica e fascinazione, tra politica e fantasia, ANDERSEN 2014 ruota intorno al racconto d’infanzia e l’impatto duro e crudo dell’era contemporonea, della realtà italiana che offusca la creatività e l’immaginazione. ANDERSEN 2014 è prima di tutto un viaggio all'interno di un mondo, il nostro, quello dei sempre più poveri e dei sempre più ricchi, quello del materialismo e della televisione che annienta gli ideali, la conoscenza e il libero pensiero.
La scelta della Compagnia KAOS cade su Andersen, poeta danese che ci ha donato un tipo di fiaba utile alla formazione della mente, di una mente aperta in tutte le direzioni: una leva fondamentale per l'educazione dell’uomo, che non è solo un esecutore ordinato e limitato, un consumatore facilmente plasmabile, un subalterno.
Le fiabe di Andersen sono storie inventate, basate sulla fantasia dell’autore e soprattutto basate sulla realtà sociale del suo tempo. Eppure queste storie non son cambiate. Chi è oggi il piccolo anatroccolo o la piccola fiammiferaia?
Mescolando linguaggi diversi, suoni, suggestioni e silenzi, con la musica originale di Teho Teardo, i temi fondamentali della fiaba emergono - la vita, la morte, la rinascita, la diversità, l’apparenza e il potere– e i personaggi come ombre escono dal libro per calarsi nella realtà contraddittoria di oggi, come dei fantasmi persi e in cerca di verità. Dal mito al consumismo, dagli eroi alla perdita d’identità.
Dopo “Sogno(ma forse no)” di Pirandello e “La più Forte” di Strindberg con la regia di Emanuela Ponzano, Il progetto di spettacolo “Andersen 2014” che la Compagnia KAOS propone, continua il confronto tra realtà e finzione e vuole mettere l’accento sulla riscrittura attuale di alcune fiabe di Andersen per affrontare le tematiche di oggi tra incomunicabilità , solitudine, povertà e speranza in una messa in scena che ricorderebbe oggi il cinema di Tim Burton. Tutto questo nelle più intime sfaccettature dell’universo di Andersen grazie a marionette, luci e ombre, disegni di carta tra ironia, crudeltà, verità e poesia.
Emanuela Ponzano
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